L’elicriso (Helicrisum italicum) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle composite nota anche come “semprevivo” perché ha la caratteristica di mantenere pressoché inalterate forma e colore anche quando appassisce. Il suo nome, che deriva dal greco Heliochryson, termine composto da helios=sole e chrysos=oro, è citato nella Naturalis historia di Plinio il Vecchio e i sacerdoti usavano spesso porre sul capo delle statue sacre ghirlande dei suoi fiori, sia perché quando il sole li illumina sembrano d’oro, sia per la sua capacità di appassire senza putrefarsi.
Fitoterapia
Benché fosse noto alla medicina antica e all’erboristeria popolare dei guaritori, l’uso moderno dell’elicriso in fitoterapia risale a poco più di 60 anni fa. A scoprirne le numerose virtù medicinali fu un medico condotto, il dottor Leonardo Santini, che operava negli anni 40 in Garfagnana. Osservando che i contadini locali curavano le malattie del bestiame coi fiori d’elicriso, decise di sperimentarlo sui suoi pazienti, ottenendo ottimi risultati nelle patologie respiratorie, sia infettive che asmatiche, ma anche in patologie della pelle come psoriasi, eczemi, dermatiti e geloni. Dopo la pubblicazione dei suoi risultati nel 1949, gli studi sulle qualità terapeutiche della pianta si sono moltiplicati e oggi l’elicriso è presente in una vasta gamma di prodotti curativi.
Le sue proprietà
Ricco di flavonoidi, tannini, acido caffeico dall’azione batteriostatica, arenarina, lattoni, fitosteroli e triterpenici che stimolano l’attività corticosurrenale, l’elicriso è un fitoterapico dall’azione antiallergica, antinfiammatoria, balsamica ed espettorante, antieritematosa e fotoprotettiva per la pelle, ma esercita anche un effetto disintossicante su fegato e reni. Dai suoi fiori si estrae un olio essenziale ricchissimo di composti aromatici antibatterici ed antifungini ad azione sinergica, che ne fanno un eccellente rimedio contro tutte le dermopatie e per rigenerare la pelle, eliminando macchie, cicatrici, ispessimenti e lesioni.
Uso interno
L’uso interno di elicriso, in forma di infusi, decotto, sciroppi o tinture, è un ottimo coadiuvante in caso di bronchiti subacute e croniche, manifestazioni asmatiche o riniti allergiche, perché favorisce l’eliminazione del catarro bronchiale e contrasta gli spasmi asmatici, ma è utile anche in caso di congiuntiviti e blefariti, emicranie, artriti, forme reumatiche acute e, associato all’applicazione esterna di olio di elicriso, contro psoriasi e dermopatie.
Uso esterno
L’oleolito di fiori di elicriso, ottenuto dalla macerazione delle sommità fiorite della pianta in un olio vegetale, esercita una potente azione antistaminica, decongestionante elenitiva, utile in molti disturbi della pelle.
Applicato localmente, contrasta eczemi, herpes simplex e zoster (fuoco di Sant’Antonio) eritemi e psoriasi, allergie, dermatitiatopicheo dacontatto e rash cutanei, che appaiono come uno sfogo rosso, pruriginoso e dolente, con bollicine sierose o placchette in seguito ad esposizione a sostanze irritanti, punture di insetto, o assunzione di farmaci. Benefico anche nelle lesioni psoriasiche, e in caso di impetigine, malattie esantematiche, artrite reumatoide, lupus eritematoso, l’olio di elicriso è inserito anche in numerose creme rigenerative e curative per pelli sciupate o danneggiate, per prevenire e attenuare rughe, cicatrici e smagliature, nelle creme solari e doposole o, applicato ad impacco, per curare emorroidi e geloni.